OPERAZIONE ALTO IMPATTO: I NUMERI

Nuovo intervento delle Forze dell’Ordine nel veneziano nell’ambito dell’operazione “Alto Impatto” voluta dal Questore di Venezia Angelo SANNA. Anche nella sera di giovedì 24 e nel pomeriggio di venerdi 25 marzo u.s., sono stati attuati servizi di prevenzione a “largo raggio” che il Questore ha disposto sulle aree urbane di Mestre e Marghera, allo scopo di contrastare quelle fenomenologie delittuose la cui riproposizione rischia di destare, tra la popolazione residente, la sensazione di insicurezza, sicuramente acuita dopo i gravi fatti verificatisi martedì scorso a Bruxelles. Il servizio, attuato da agenti della Polizia di Stato, da militari dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, è stato affidato anche in questa circostanza, alla direzione del Primo Dirigente della Polizia di Stato dr. Eugenio VOMIERO, coadiuvato dal Commissario Capo della Polizia di Stato Gianluca Perillo. 72 le unità operative impiegate nell’arco dei servizi (per un totale di quasi 170 di operatori), in divisa e in abiti civili, appartenenti a Polizia di Stato (Commissariato di Mestre, Squadra Mobile, Polizia Scientifica, Divisione Polizia Amministrativa, Sociale e dell’Immigrazione, Nucleo Cinofili di Bologna, Reparto Prevenzione Crimine di Padova), all’Arma dei Carabinieri (Compagnia Intervento Operativo del 4° Battaglione “Veneto” di Mestre e Compagnia di Mestre), alla Guardia di Finanza (Comando - 1° Gruppo di Venezia – Nucleo Operativo Pronto Impiego). Dopo il briefing operativo svolto nel Commissariato di P.S. di Mestre, l’operazione è partita dislocando i contingenti nei settori più sensibili del territorio, ovvero: MESTRE: il quartire Piave, piazzale Donatori di Sangue, Corso del Popolo, la zona della stazione ferroviaria, il quadrilatero compreso tra le vie Piave, Cappuccina, Stazione e Circonvallazione. Monitorata anche la viabilità stradale da e per il capoluogo lagunare. MARGHERA: il parco Emmer, via Pasini, l’area delel Vaschette, via F.lli Bandiera, le aree sensibili dei grossi centri commerciali, la zona della stazione ferroviaria e, anche in questo caso, la principale viabilità stradale da e per Venezia. Al termine dell’operazione, conclusasi in tarda serata, il bilancio dell’attività è stato il seguente: • PERSONE IDENTIFICATE: 725, di cui 272 extracomunitarie; • ARRESTI: 2 • DENUNCIATI IN STATO DI LIBERTÀ: 4 • ORDINI DI ABBANDONO DEL TERRITORIO NAZIONALE: 1 • POSTI DI BLOCCO/CONTROLLO EFFETTUATI: 56 • VEICOLI CONTROLLATI: 281 • CONTRAVVENZIONI AL CDS: 8 • DOCUMENTI RITIRATI: 0 • VEICOLI SEQUESTRATI: 2 • ESERCIZI PUBBLICI CONTROLLATI: 17 • SEQUESTRO STUPEFACENTI: 97 grammi di cannabinoidi, 90 grammi di eroina e 11 grammi di cocaina. Di rilievo, sono stati i due arresti effetuati dagli agenti del Commissariato di P.S. di Mestre nella giornata di giovedì scorso a Marghera, dove, a ridosso di un parcheggio, sono stati sorpresi due soggetti (uno italiano e un nordafricano) in flagranza di reato mentre vendevano dosi di sostanza stupefacente dall’interno dell’autovettura di uno dei due. Inoltre, nel pomeriggio di ieri un equipaggio del Reparto Prevenzione Crimine di Padova, opportunamente inviato dalla Sala Operativa della Questura in via Trento, a Mestre, a seguito di segnalazione di probabili spacciatori in azione, ha rinvenuto (anche grazie alla preziosa collaborazione dell’unità cinofila) un significativo quantitativo di marijuana e cocaina in parte nascosto e in parte abbandonato a ridosso della strada. Infine, nel primo pomeriggio di ieri, un equipaggio, impegnato nei controlli all’esterno della stazione ferroviaria di Mestre, procedeva all’identificazione di un cittadino tunisino di 31 anni, tale E.M.S. Nell’occorso, lo stesso non aveva con sé alcun documento identificativo, ma, condotto presso gli uffici del Commissariato di via Cà Rossa, emergeva che lo stesso era più volte identificato e indagato per reati contro il patrimonio e sulla legge relativa agli stupefacenti. La successiva attività di indagine svolta a carcio dell’uomo, consentiva agli agenti di rinvenire, addosso a quest’ultimo, una macchina fotografica digitale Olympus con relativi obiettivi, collane e due orologi: materiale relativamente a cui il soggetto non dava alcuna spiegazione circa il possesso. Gli accertamenti hanno portato a ricondurre gli oggetti alla reale proprietà, ovvero una 69enne veneziana residente al Lido di Venezia, alla quale proprio nella nottata precedente tali oggetti erano stati rubati nel corso di un furto subito all’interno della seconda abitazione. Quanto rinvenuto addosso al 31enne tunisino è stato perciò immediatamente restituito alla legittima propietaria, convocata alla sede del Commissariato mestrino. Da ultimo, lo stesso soggetto nordafricano, risultante anche inottemperante all’ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale in quanto clandestino, è stato denunciato per inottemperanza all’ordine dell’Autorità.