COMUNICATO SU PROFUGHI E VOLONTARIATO_CIRCOLO PD DI PORTOGRUARO

Sembra oramai certo che i circa 60 profughi, arrivati a Portogruaro quasi due mesi fa, alcuni davvero giovanissimi, nei prossimi giorni verranno traferiti per lasciare libera la palestra del Luzzatto alle attività a cui la stessa è destinata ed adibita. Non si sa ancora quando e dove verranno trasferiti. Nessuna informazione precisa alle associazioni, nessuna comunicazione diretta agli interessati. Portogruaro ha potuto constatare l'impegno di questi ragazzi in piccoli lavori di ripristino, come i campi di gioco in Via A. Moro, la loro partecipazione ai corsi di italiano, alla marcia e ad ogni attività veniva loro proposta. Tutti hanno potuto constatare la loro disponibilità, l'adattamento, il rispetto delle regole, ma anche la voglia di superare le situazioni di violenza, di guerra, di estrema povertà da cui provengono. LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO DI PORTOGUARO HANNO DIMOSTRATO COME LA NOSTRA COMUNITA' – PUR VIVENDO IL CLIMA DI INCERTEZZA CHE TUTTA QUESTA SITUAZIONE PRODUCE- SA ESSERE SOLIDALE E CIVILE. Il Vice Prefetto di Venezia a Portogruaro ha incontrato nei giorni scorsi le associazioni, che tanto si sono prodigate nella gestione dell’accoglienza dei profughi. Era un incontro utile, in cui poter chiarire alcuni aspetti gestionali, valutare alcune carenze, ma ancora una volta l'Amministrazione Comunale era assente. Il Sindaco – quale Ufficiale di Governo, massima Autorità Locale e Rappresentante della Comunità non ha voluto essere punto di riferimento per il volontariato e per i cittadini, non ha coordinato le attività, si è “estraniata”, non è stata soggetto attivo nei confronti della Regione e della Prefettura, quasi che la presenza dei profughi dovesse essere affrontata, verificata e supportata solo dalle associazioni. E' innegabile che la disinformazione e la mancanza di un coordinamento dell'Amministrazione Comunale hanno contribuito a creare disorientamento ed insicurezza. Anche a Portogruaro ci sono state alcune espressioni di intolleranza, che, grazie proprio al volontariato ed alla solidità dei cittadini, non sono però mai sfociate in fatti o atti che purtroppo hanno caratterizzato altre località. IL PD, nell'apprezzare e ringraziare i cittadini e le associazioni per il grande lavoro svolto, non condivide che l'Amministrazione abdichi al proprio ruolo. Le associazioni sono una risorsa, ma non possono sostituire le istituzioni. Un'Amministrazione deve svolgere il proprio ruolo, deve saper far fronte alle emergenze, deve predisporre un protocollo di interventi da attivare, deve individuare le eventuali possibilità logistiche idonee. Non può subire passivamente le decisioni della Prefettura o accettare lo “scarica barile” che Regione Veneto sta facendo nei confronti dei Sindaci. La Regione Veneto ha sottoscritto con il Governo un Piano di accoglienza che prevede una distribuzione dei migranti per quote proporzionali, ora non può sottrarsi alle sue responsabilità. Lo stesso consigliere regionale Barbisan dovrebbe svolgere un ruolo maggiormente attivo e propositivo nei confronti di questo territorio. I Consiglieri regionali del PD hanno presentato alla regione proposte concrete, tra cui: una redistribuzione dei profughi nei territori dei Comuni veneti secondo un parametro di uno ogni mille abitanti; che vengano accelerati i tempi delle istanze di riconoscimento dello status di profughi, per rendere temporanea la permanenza dei migranti nelle strutture di accoglienza; che venga favorita l'integrazione; che si attuino anche attraverso i Comuni misure di controllo sulle cooperative e sui privati che gestiscono l'accoglienza, per evitare che ci siano fenomeni di speculazione e sia assicurata la trasparenza; che si incentivino i progetti di pubblica utilità per consentire ai profughi di svolgere attività a vantaggio delle Comunità. LA DRAMMATICA SITUAZIONE DEI MIGRANTI, DI DONNE E BAMBINI CHE SCAPPANO DAL TERRORE, DA GUERRE E VIOLENZE, DI PERSONE CHE VOGLIONO VIVERE E' STRUTTURALE, NON SI FERMERA' CON LE PAROLE, CON LE INTOLLERANZE O CON I MURI. Il Governo, la comunità europea ed internazionale devono affrontare tale situazione con maggiore serietà e responsabilità, con una programmazione a medio e lungo termine, con interventi di sostegno nei Paesi di origine. I RITARDI E LE TROPPE INERZIE SU TALI TEMI RISCHIANO DI CREARE UNO SCONTRO SOCIALE. PORTOGRUARO SI E’ DIMOSTRATA UNA COMUNITA’ SOLIDALE, CIVILE ED ACCOGLIENTE, CAPACE DI SUPERARE E CONTENERE PAURE ED OSTILITA’ INDOTTE SIA DA POSIZIONI POLITICHE PRECONCETTE CHE DA REALI SITUAZIONI DI DISAGIO. E' ORA CHE TUTTE LE ISTITUZIONI FACCIANO LA LORO PARTE!