CAORLE. PICCHIA LA COMPAGNA E FINISCE AGLI ARRESTI IN OSPEDALE

Erano le 23:30 circa di ieri, quando giungeva alla Centrale Operativa della Compagnia CC di Portogruaro una telefonata, che segnalava una brutale aggressione in atto, in località Duna Verde di Caorle. I militari della Stazione di Caorle, già impiegati in servizio di pattuglia, raggiungevano il luogo indicato in brevissimo tempo, potendo accertare la presenza di diverse persone che, con fare agitato, chiedevano aiuto. Potevano così capire che poco prima, un uomo di nazionalità tedesca, all’interno di un appartamento in locazione per il periodo estivo, aveva aggredito la propria fidanzata colpendola con calci e pugni, per poi avventarsi anche contro la propria madre ed il proprio fratello, che erano intervenuti in difesa della ragazza. Nonostante le ferite, i tre erano riusciti a guadagnare l’uscita ed a scendere in strada per chiedere aiuto. L’uomo, invece, descritto come completamente fuori di sé ed estremamente pericoloso, era ancora dentro l’appartamento. A quel punto i militari, dopo aver chiamato il personale del 118 affinché prestasse le prime cure alle vittime, salivano nell’appartamento alla ricerca dell’aggressore. Dopo diversi tentativi, finalmente riuscivano a convincerlo ad aprire la porta. L’uomo, completamente nudo e sporco di sangue, in preda ad un violento stato di agitazione psicofisica, alla vista dei militari tentava di aggredirli. Bloccato in maniera risoluta e professionale, veniva quindi dichiarato in stato d’arresto per lesioni personali gravi e resistenza a un pubblico ufficiale. La ragazza sotto shock, trasportata per le cure presso il locale Pronto Soccorso, veniva riscontrata affetta da ferite lacero contuse e contusioni in varie parti del corpo, con prognosi di 45 giorni s.c.. I familiari del ragazzo, anch’essi con diverse ferite, seppur di minor gravità, rinunciavano alle cure. Alcool e gelosia, le probabili cause scatenanti alla base della violenta e brutale aggressione. L’arrestato, trentanovenne tedesco in Italia per turismo, così come disposto dall’A.G. è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Pordenone.