“La riforma della sanità veneta, che riorganizza e riduce le Ulss, valorizza l’integrazione tra sociale e sanità difendendo la territorialità dei servizi. Dopo tante, troppe, sedute d’aula, diamo ai veneti una doverosa revisione del modello aziendale che consentirà di risparmiare sulle spese amministrative e gestionali e di concentrare le risorse sui servizi sanitari e sull’integrazione tra sociale e sanità” .
L’assessore al asociale della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, saluta con soddisfazione la conclusione dell’iter in Consiglio della riforma della sanità, approvata nel cuore della notte a palazzo Ferro-Fini con i voti della maggioranza. “Il modello sociosanitario veneto continuerà a vivere con nove Ulss e con l’istituzione dell’Azienda zero – sottolinea l’assessore - Il confronto tra maggioranza e opposizione in materia di programmazione dei servizi sociali ha consentito di conservare e valorizzare la caratteristica specifica del nostro modello di cura che prevede la territorialità dei servizi sociali e la partecipazione diretta dei sindaci alla programmazione.
Le attuali conferenze dei sindaci continueranno ad esercitare la loro funzione di programmare la dotazione e l’organizzazione dei servizi sociali nel territorio, in collaborazione con l’azienda sanitaria di competenza e i medici di medicina generale, nel rispetto delle caratteristiche e delle esigenze delle diverse comunità locali”.
“Con i risparmi portati dalla riorganizzazione e razionalizzazione delle Ulss – prosegue l’assessore – ci saranno più risorse anche per i servizi territoriali per infanzia, adolescenza, famiglia, consultori, disabilità, non autosufficienza, e sarà più facile armonizzare e omogeneizzare servizi, prestazioni e costi, promuovendo i modelli organizzativi e le esperienze socio-sanitarie più efficaci”.