Dopo 83 anni, il Burlo Garofolo di Trieste si amplia. Nuovi uffici, ambulatori, sala d’attesa, ludoteche, appartamenti a uso foresteria e ampi parcheggi saranno disponibili grazie agli spazi recentemente acquisita dall’opera san Giuseppe.

Il rogito notarile è stato firmato ieri mattina. Si tratta di 3.500 metri quadri utili, uniti a più di 12.000 metri cubi, che permetteranno all’Ircss materno infantile di far fronte alla carenza di spazi, ormai evidente da anni, e ancora più significativa dall’insorgere dell’epidemia di Coronavirus. Il Burlo di Trieste, fondato nel 1856 e riconosciuto nel 1986 come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, ha avuto sede nei locali attuali sin dal 1938. Da allora le sue strutture e i suoi confini non sono mai cambiati. L’impossibilità di ampliare gli spazi rischiava di allontanare l’istituto dagli standard di accreditamento e di sicurezza degli ambienti di lavoro.

Grazie ad un finanziamento della Regione FVG, il Burlo Garofolo ha potuto acquisire dall’Opera San Giuseppe tre edifici, i quali, secondo quanto dichiarato in una nota dal Direttore Generale dell’Irccs Stefano Dorbolò, porteranno benefici organizzativi per utenti e professionisti e miglioreranno l’organizzazione del lavoro e delle attività istituzionali. I nuovi spazi permetteranno dunque la realizzazione di diversi ambulatori, con i relativi servizi destinati alla riabilitazione, all’odontostomatologia, all’oculistica, all’otorinolaringoiatria e audiologia e al supporto psicologico. Infine, al fianco dei locali dedicati all’attività sanitaria, saranno create alcune aree dedicate all’accoglienza e all’attesa, ludoteche e servizi igienici, tutto a misura di bambino.

Il significativo intervento permetterà ad una importante istituzione come il Burlo Garofolo, dopo 83 anni, non solo di cambiare i suoi confini catastali, ma di conquistare una nuova prospettiva di crescita e di sviluppo delle sue funzioni e attività, anche per gli anni a venire.