“Nel giorno del Santo Patrono di Venezia e della nostra regione, rivolgo il mio auguro a tutti i veneti nella speranza che, nel nome di San Marco Evangelista e della Serenissima, la nostra regione possa ritrovare presto la strada per lo sviluppo, il lavoro e il benessere coniugati con la sicurezza sociale e l'attenzione incessante ai più deboli”. Così il governatore Luca Zaia interviene alla vigilia delle celebrazioni di San Marco, evidenziando l’importanza religiosa di questa festività dedicata al Santo. Le geti venete assunsero il suo emblema, il leone alato, che continua a essere il simbolo di una storia e di un popolo: “Ecco perché domani è la vera festa dei veneti – afferma Zaia – la celebrazione orgogliosa di una identità e di una cultura”. “Il richiamo a San Marco è anche memoria di una autonomia repubblicana e di una fierezza dell'essere veneti che ha radici antichissime – sottolinea Zaia –. Valori che noi continuiamo a coltivare nella convinzione che, pur venendo da lontano, essi siano pienamente attuali e rispondano a un’esigenza di progresso e di modernità. Il 25 aprile, oltre che celebrazione del martirio dell'evangelista ad Alessandria d'Egitto, non può non essere anche il giorno in cui si ricorda la storia di una delle repubbliche più longeve e lungimiranti, che divenne modello di civiltà e libertà”. “Noi siamo gli eredi di questo patrimonio storico e di valori. Non soltanto dei valori della cristianità, della tolleranza e dell'accoglienza, patrimonio inscalfibile del popolo veneto, ma della difesa strenua di questi valori contro chi vuole capovolgerli in nome di un relativismo culturale che non ci appartiene e che non appartenne alla Serenissima Repubblica – conclude Zaia –. Il nostro compito è salvaguardarli, divulgarne la conoscenza e gli insegnamenti che continuano a trasmettere. Buona festa, dunque, a tutti i veneti. E a tutte le donne venete, idealmente ma come da tradizione, l'omaggio di un 'bocolo' di rosa”