“Si può essere o non essere d’accordo sulle soluzioni adottate per portare a compimento quest’opera, ma almeno che le soluzioni proposte le si studi attentamente e senza dimenticare che ci sono enti locali, popolazione, imprese e due fra i più importanti distretti industriali europei che chiedono a gran voce il completamento dell’infrastruttura. Chi ragiona per slogan, come i consiglieri del Movimento 5 Stelle, senza portare alcun contributo serio e competente alla discussione, comportandosi tutt’altro che da amministratori pubblici, non fa certamente gli interessi dei cittadini”.
Lo dice l’assessore regionale ai lavori pubblici e infrastrutture, Elisa De Berti, commentando le posizioni espresse dai gruppi politici del Consiglio regionale nel corso delle Commissioni Prima e Seconda, riunitesi stamane per esaminare e votare la variazione di bilancio relativa al finanziamento della Superstrada Pedemontana Veneta.
“Chi non ha partecipato al voto, come gli esponenti del Movimento 5 Stelle, ha cercato di giustificare quella che di fatto è una fuga dalle proprie responsabilità con frasi ad effetto ma prive di reale sostanza – prosegue De Berti – ed ha anche palesato chiaramente tutta la propria impreparazione sull’argomento. Berti e compagni ci avevano chiesto le carte e gliele abbiamo date: potevano anche leggerle e forse avrebbero argomentato sul tema con serietà, anche votando contro. Ma così non è stato”.
“I pentastellati affermano che il privato ha usato solo soldi pubblici: è falso – sottolinea De Berti –. Il concessionario ha speso sino a oggi tra i 150 e i 200 milioni per la cantierizzazione dei lavori e per lo svolgimento di attività legate alla realizzazione dell’opera. Dicono che Zaia vuole salvare il concessionario e invece Zaia è impegnato solo a salvare l’opera, quell’opera che, giova rammentarlo, tutti i sindaci dei Comuni attraversati dal tracciato e le diverse associazioni imprenditoriali di categoria che operano nel territorio veneto considerano fondamentale e chiedono fortemente alla Regione di portarne a termine l’esecuzione”.
“Dal quadro apocalittico dipinto dalle minoranze con toni e metodi più o meno corretti – aggiunge l’assessore – emergono una serie di enormi sciocchezze. Innanzitutto va precisato che, visto che staremmo facendo regali ai privati, questi ultimi sono chiamati a rinunciare a più di 6 miliardi di euro rispetto al contratto originariamente stipulato nel 2009. Non solo: ora gli incassi da pedaggio, che peraltro caleranno del 23 per cento per le auto e del 16 per cento per i camion, sono interamente incassati dalla Regione, che darà al concessionario soltanto un canone di disponibilità. Il privato, sempre perché gli stiamo facendo un piacere, avrà termini ultimativi per il closing finanziario da oltre un miliardo con le banche e dovrà garantire tempi certi per il pagamento degli espropri”.