È il commento del Presidente del Veneto, Luca Zaia, alla riunione odierna fra il commissario di governo Vernizzi, il concessionario Sis e il segretario generale della programmazione della Regione, Ilaria Bramezza. Oggetto della riunione: l'aggiornamento del piano economico finanziario a seguito della necessità del concessionario di reperire fondi sul mercato per il bond da 1,6 miliardi di euro.
"La Regione è intervenuta, secondo i report forniti dai miei tecnici, confortata dal sostegno del governo e del Ministro Delrio e nel rispetto del suo ruolo di concedente - prosegue Zaia - attivandosi affinché fosse fatta innanzitutto una verifica della validità degli studi di traffico presentati dalla concessionaria e da altri soggetti (CDP). Accertata la presenza di margini di miglioramento, la Regione ha sollecitato Sis ad aggiornare le stime di traffico, anche alla luce degli ultimi trend. Per effetto poi della riduzione delle esenzioni programmate a favore dei residenti e di una contestuale riduzione dei pedaggi (tariffe), le stime di traffico aumentano, e di conseguenza anche i ricavi".
Riguardo alla struttura finanziaria del progetto, informa il Presidente Zaia, la Regione ha chiesto l’aumento di 50 milioni di equity a carico del concessionario, una diversa modulazione dei ricavi negli anni di concessione (più prudenziale e realistica), una rimodulazione degli ammortamenti e un aggiornamento dei tassi di interesse sugli oneri finanziari: questo ha portato ad una maggiore capacità di ripagare il debito da parte del concessionario.
"Inoltre - conclude Zaia - il valore del bond diminuisce leggermente (1,45 miliardi di euro, contro i precedenti 1,6 mld). Il nuovo piano finanziario riporta quindi il progetto della Pedemontana Veneta ad un maggior equilibrio economico e finanziario, con un riequilibrio anche dei rischi tra concedente e concessionario. Entro un paio di settimane verrà sottoscritto un nuovo atto aggiuntivo alla convenzione tra concedente e concessionario".
A fronte di questi importanti cambiamenti, la Regione si fa parte attiva nell’informare il Governo e i maggiori investitori istituzionali (CDP e BEI) delle mutate condizioni del PEF, "nella convinzione - dice Zaia - di tutte le parti che l’opera è essenziale e che va quindi realizzata".