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IMMIGRAZIONE, ZAIA: "SE I SINDACI DICONO NO VANNO RISPETTATI"
IMMIGRAZIONE, ZAIA: "SE I SINDACI DICONO NO VANNO RISPETTATI"
02/09/2016
La crisi del sistema migratorio, in Veneto, è rappresentata dal fallimento dell'accoglienza diffusa, con il 60,62% dei primi cittadini che si sono opposti all'ospitalità dei richiedenti asilo.
La questione parrebbe più semplice che mai, se sul piatto si mettono le considerazioni di chi sta cercando di creare i presupposti per l'accoglienza (la Prefettura) e chi invece dice di no perché in mancanza dei requisiti idonei ad ospitare o perchè contro al modus operandi deciso dal governo. "Per ogni comune cinque richiedenti asilo" e il problema sarebbe risolto, ribadisce come un mantra il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia. “Occorre il massimo rispetto per tutti i nostri sindaci veneti che si sono opposti", replica invece il governatore del Veneto Luca Zaia.
E ciò che ne esce, da queste prese di posizione è l'attuale situazione: pochi e piccoli centri che accolgono numeri esorbitanti, quasi oltre le capacità di capienza. Intervenire, in maniera diversa, non è nelle corde del governo che punta invece alla redistribuzione con altri paesi dell'Unione. Quindi, da qui ai prossimi mesi, non potremo che aspettarci le repliche di una gestione che fatica a decollare. “Se 351 Comuni veneti su 576, dicono no – dice Zaia – secondo la democrazia è no, punto e basta. Senza contare poi i molti amministratori contrari che si sono visti comunque imporre arrivi anche ingenti, come a Cona e Bagnoli.
“Questi Sindaci sono eletti dal popolo e il loro mandato è quello di interpretarne le istanze. Il Prefetto riferisca ai suoi datori di lavoro, il Governo di Roma, che nessuno dei nostri primi cittadini fa politica per interessi elettorali; tutti, semplicemente, amministrano e rappresentano la loro gente. Quella che, se qualcuno non lo ricorda, viene chiamata democrazia”.