IMMIGRAZIONE, ZAIA: "SE I SINDACI DICONO NO VANNO RISPETTATI"

La crisi del sistema migratorio, in Veneto, è rappresentata dal fallimento dell'accoglienza diffusa, con il 60,62% dei primi cittadini che si sono opposti all'ospitalità dei richiedenti asilo.

IMMIGRAZIONE, ZAIA:

 



La questione parrebbe più semplice che mai, se sul piatto si mettono le considerazioni di chi sta cercando di creare i presupposti per l'accoglienza (la Prefettura) e chi invece dice di no perché in mancanza dei requisiti idonei ad ospitare o perchè contro al modus operandi deciso dal governo. "Per ogni comune cinque richiedenti asilo" e il problema sarebbe risolto, ribadisce come un mantra il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia. “Occorre il massimo rispetto per tutti i nostri sindaci veneti che si sono opposti", replica invece il governatore del Veneto Luca Zaia.

E ciò che ne esce, da queste prese di posizione è l'attuale situazione: pochi e piccoli centri che accolgono numeri esorbitanti, quasi oltre le capacità di capienza. Intervenire, in maniera diversa, non è nelle corde del governo che punta invece alla redistribuzione con altri paesi dell'Unione. Quindi, da qui ai prossimi mesi, non potremo che aspettarci le repliche di una gestione che fatica a decollare. “Se 351 Comuni veneti su 576, dicono no – dice Zaia – secondo la democrazia è no, punto e basta. Senza contare poi i molti amministratori contrari che si sono visti comunque imporre arrivi anche ingenti, come a Cona e Bagnoli.

“Questi Sindaci sono eletti dal popolo e il loro mandato è quello di interpretarne le istanze. Il Prefetto riferisca ai suoi datori di lavoro, il Governo di Roma, che nessuno dei nostri primi cittadini fa politica per interessi elettorali; tutti, semplicemente, amministrano e rappresentano la loro gente. Quella che, se qualcuno non lo ricorda, viene chiamata democrazia”.