Gli accertamenti, coordinati dalla magistratura polesana, sono stati fatti sugli anni 2010 e 2011 ed è emerso un sistema di frode internazionale nel settore dei metalli ferrosi. L'indagato, un imprenditore rodigino, già con precedenti relativi al fisco, è stato denunciato per reati fiscali concernenti l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per complessivi 2.618.506 euro.
Tali documenti, compilati dall'imprenditore che ha dato precise istruzioni ai propri dipendenti, erano stati fittiziamente intestati a persone del tutto inconsapevoli (alcuni dei quali già deceduti prima delle date indicate sui documenti) e che formalmente risultavano aver consegnato rottami all'azienda sotto inchiesta.