Dopo l’etichettatura per il grano duro, il latte, il riso, i derivati dal pomodoro, Coldiretti ha lanciato la nuova campagna #stopcibofalso, una petizione indirizzata al Presidente del Parlamento Europeo e a quello della Commissione Agricoltura per chiedere che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo che trovano in tavola.
“A rischio “fake” nel carrello della spesa – spiega Coldiretti - vi è un prodotto alimentare su quattro che non riporta obbligatoriamente l’origine in etichetta, dalle marmellate ai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane fino al latte in polvere per bambini”.
L’ennesima battaglia di civiltà per garantire una spesa critica è promossa in tutte le sedi territoriali e nei mercati di Campagna Amica, luoghi di incontro privilegiato tra domanda di cibo sano e offerta di tipicità stagionale.
In Veneto più di 8mila cittadini hanno già firmato affinché l’indicazione di provenienza contrasti quelle imitazioni che ogni anno sottraggono 60 miliardi di euro all’economia dell’Italia.