Le indagini, partite da una denuncia presentata ai carabinieri di Murano, hanno riguardato il cosiddetto fenomeno “phishing”, ovvero una truffa informatica effettuata inviando un'e-mail con il logo contraffatto di un istituto di credito o di una società di commercio elettronico, in cui si invita il destinatario a fornire dati riservati (numero di carta di credito, password di accesso al servizio di home banking), motivando tale richiesta con ragioni di ordine tecnico.
Mediante questo escamotage alla vittima erano stati sottratti circa 600 euro dalla postepay. Gli accertamenti dei carabinieri hanno permesso di scoprire che la somma di denaro rubata dopo essere transitata attraverso le postepay di soggetti ignari, allo scopo di farne perdere le tracce, era poi confluita sulla postepay di un uomo di origine rumena dalla quale era poi stata prelevata.
Gli accertamenti degli inquirenti hanno consentito di scoprire centinaia di casi in tutto il territorio nazionale con il sistema del “cavallo di troia” mediante il quale venivano carpite le credenziali di titolari di postepay successivamente utilizzate per sottrarre somme di denaro e facendole poi transitare attraverso altre carte intestate a persone ignare al fine di renderne difficile l’individuazione per poi infine essere prelevate, perlopiù in Romania.