Sette persone di nazionalità nigeriana, quattro uomini e tre donne, sono stati arrestati dai carabinieri di Genova al termine di un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino e denominata Epa.
Gli arrestati dovranno rispondere di tratta di persone e riduzione in schiavitù, aggravate dal fatto di essere dirette allo sfruttamento della prostituzione.
L’inchiesta ha preso avvio nell’estate del 2016 a Genova con la ricerca di un nigeriano che doveva scontare 4 anni di carcere per lesioni personali aggravate commesse nel carcere genovese ai danni di un altro detenuto. Dal monitoraggio finalizzato alla localizzazione del nigeriano sono emersi contatti di quest’ultimo con alcuni connazionali che hanno permesso agli investigatori di accertare l’attività di reclutamento, trasporto e riduzione in schiavitù di ragazze nigeriane costrette alla prostituzione in due comuni torinesi.
Gli sviluppi dell’indagine hanno consentito di individuare un gruppo di appartenenti alla comunità nigeriana torinese che dopo aver acquistato per 16-20 mila euro giovani connazionali nel Paese di origine e attirandole con la promessa di un lavoro, le facevano giungere in Italia attraverso i flussi migratori nel Mar Mediterraneo in partenza dalle coste libiche.
Molte di loro, però, affrontando un lungo viaggio verso le coste libiche a bordo di camion per il trasporto di bestiame, venivano picchiate e violentate, oltre ad essere costrette ad assistere alle feroci esecuzioni di chi si ribellava.
Delle tre donne che gestivano l’attività di prostituzione delle ragazze, due sono state arrestate in appartamenti torinesi, mentre la terza è stata rintracciata a bordo di un treno sulla tratta Napoli-Venezia.
Scesa dal convoglio a Mestre, la donna ha trovato ad attenderla al binario i carabinieri del Nucleo investigativo di Venezia, e anche per lei sono scattate le manette.