Un agente fuori servizio ha avvertito i colleghi della pattuglia di polizia locale nel consueto controllo serale del territorio che, in Via Marco Polo, a Pordenone, due uomini stavano probabilmente scaricando impropriamente scarti di macellazione nei contenitori dell’umido. Giunta immediatamente sul posto la pattuglia ha accertato che effettivamente si trattava di circa 93 chili fra ossa ed altre parti di carne bovina.
Grazie alla collaborazione e alle precise indicazioni del collega, sono stati rintracciati ed identificati i due uomini, uno dei quali macellatore di professione.
Dall’ispezione dell’autocarro usato per il trasporto è emerso che all’interno del mezzo c’era un’altra rilevante quantità di carne, circa 223 kg come accertato successivamente.
La puzza ha indotto gli agenti a richiedere l’intervento del Servizio Veterinario e dell’Arpa per la verifica delle caratteristiche organolettiche della carne. Tutto il materiale è stato sequestrato e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che, dopo ulteriori verifiche, ha disposto prima il dissequestro e poi lo smaltimento in un centro autorizzato del pordenonese. Dagli ulteriori esami sanitari inoltre è risultato che i 223 kg. trovati nel furgone per l’improprio stato di conservazione non erano idonei al consumo umano e quindi non potevano essere forniti alla filiera delle macellerie.
Così un imprenditore del Bangladesh è stato denunciato in concorso con un altro connazionale, per il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata