La neomamma, che ha accettato questo nuovo approccio al parto chirurgico, ha dato alla luce un meraviglioso maschietto di 53 centimetri e del peso di 3 chili e 850 grammi. Si tratta di una novità assoluta all’Ulss4, che ha interessato le unità di Ostetricia e Ginecologia, con il dottor Mario Marando affiancato da personale ostetrico e di sala operatoria, e l’unità di Anestesia e Rianimazione con il dottor Fabio Toffoletto.
Presenti inoltre, nel momento del parto, anche il direttore del dipartimento Materno Infantile Piergiuseppe Flora e la pediatra Antonella Tonetto.
Con il “parto cesareo dolce” la mamma ha praticamente potuto partecipare attivamente alla nascita in modo analogo al parto naturale. Infatti nel momento in cui il neonato viene estratto dall’utero, il personale ha abbassato il telo divisorio tra il campo operatorio e la gestante, in modo da renderle visibile il tutto. Il neonato è stato poi posizionato sul torace della madre per l'immediato contatto pelle a pelle, asciugato e coperto con teli riscaldati, quindi lasciato in quella posizione per circa un’ora. Il cordone ombelicale è stato clampato e reciso dopo 60 secondi dalla nascita.
I vantaggi del contatto pelle a pelle (in gergo skin to skin) per il neonato e la madre sono molteplici: miglior adattamento alla vita extrauterina e riduzione dello stress neonatale, stimolo di comportamenti istintivi di attaccamento al seno materno, la neomamma può abbracciare subito il proprio figlio e ricorderà probabilmente a vita il lieto evento.