Un assaggio d'estate, nell'attesa di vedere come le prove si tramuteranno nelle vacanze della stagione 2020. Quella di ieri è stata la prima, vera, domenica di test per le spiagge del Triveneto. Ci sono stabilimenti che hanno già aperto, altri che hanno messo sulla sabbia solo le piantane. Altri ancora che non hanno iniziato i lavori. Ma di fatto la strada è tracciata. Sugli arenili del Veneto, da Rosolina a Bibione, sono stati in 100mila a prendere d'assalto le spiagge dorate, spostandosi dalla propria regione in attesa dell'apertura dei confini. Primi bagni, tintarelle con mascherina (in alcuni casi anche senza), distanziamenti.
D'altronde quella di quest'anno sarà un'estate nuova, dove tutti saranno chiamati a uno sforzo collettivo per non far prendere quota a un ritorno del contagio. Sulle strade, già dal primo mattino non sono mancati accessi massicci, lungo le principali direttive. A Jesolo l'arenile centrale, tra piazza Brescia e piazza Mazzini, era gremito. Bene anche a Caorle. Bibione, che offrirà gli spazi più ampi d'Italia, si soffre ancora per la chiusura dei confini, senza poter favorire l'accesso ai vicini pordenonesi e friulani. Ma dalla prossima settimana la musica cambierà.
Nei campeggi del Cavallino sono arrivati i primi ospiti, rigorosamente veneti. Sul fronte delle prenotazioni, dalla Germania arrivano segnali incoraggianti, con camere già assicurate. Con l'apertura delle frontiere ci sarà il grande salto in avanti, che si spera possa raddrizzare una stagione che parte in ritardo ma che come sempre garantirà l'alto standar di qualità che da sempre contraddistingue questo comparto di eccellenza veneto e friulano.