E' stato trovato in possesso di 70 anelli, ieri mattina nei pressi della stazione ferroviaria di Pordenone, sui quali era inciso il simbolo dell’oro “18 carati – 750” . In realtà il prodotto, all'atto del controllo, è risultato di semplice ottone. Per questo motivo un cittadino rumeno di 39 anni è stato denunciato dai carabinieri della stazione di Pordenone per introduzione nello stato e commercio di prodotti con segni falsi.
Il fenomeno, noto negli ambienti come “truffa dell’orpello”, non è sfuggito all’occhio vigile e attento dei militari in transito, che subito notavano anche il gesto repentino e furtivo del soggetto che, temendo un controllo da parte delle forze dell'ordine, aveva provato a liberarsi del fardello lanciandolo per terra e cercando di allontanarsi. La merce è stata sequestrata ed ora i militari dell'arma della città sulle rive del Noncello stanno effettuando ulteriori approfondimenti sulla vicenda per accertare se la truffa in qualche caso è stata posta a compimento.
A tal proposito, chiunque avesse subito un raggiro di siffatta natura, ovvero abbia acquistato un anello di materiale povero spacciato per oro è invitato a mettersi in contato con quel Comando Arma.
A San Vito al Tagliamento, invece, sempre i carabinieri hanno denunciato in stato di libertà un 22enne del posto ritenuto responsabile del reato di ricettazione di una bicicletta modello “Bianchi”, del valore commerciale 300 euro, asportata nella giornata di lunedì 8 ottobre ad una 68enne del posto che l’aveva precedentemente lasciata parcheggiata nel centro del paese. Era stata la stessa donna, poche ore dopo il furto, a riconoscere il proprio velocipede in uso ad un giovane ragazzo, poi rintracciato e deferito all'autorità giudiziaria. La bici è stata restituita all'avente diritto.