Capita da circa 10 giorni, un fenomeno preoccupante che sta mettendo nuovamente alla prova i pescatori: loro la chiamano in gergo “Acqua viva”. Si tratta di una sostanza gelatinosa che compare in una quantità impressionante quando i pescatori raccolgono la rete durante la pesca a strascico: la rete compare completamente imbrattata, ma in alcuni casi la sostanza tende a soffocare anche il pesce più piccolo come ad esempio le seppie.
Il primo episodio è stato segnalato a dieci miglia a largo di Chioggia ma il fenomeno si sta diffondendo a macchia d’olio, tanto che i pescatori si sono lamentati del problema a Caorle ma anche nel Delta del Po’. “Abbiamo portato una campionatura di questa sostanza ai biologi che ci daranno a brevissimo un riscontro- spiega Alessandro Faccioli responsabile di Impresa Pesca Coldiretti - i pescatori stanno segnalando delle serie difficoltà in quanto impiegano molte ore di lavoro nel ripristinare la rete per poterla riutilizzare. Stiamo monitorando attentamente la situazione per capirne le cause e soprattutto le evoluzioni.”
Le ipotesi fin’ora fanno pensare che si tratti di uno stato di decomposizione di meduse che una volta morte precipitano sul fondale del mare dando origine a questa sostanza melmosa. Viene subito spontanea una riflessione riguardo la presenza delle meduse che normalmente avviene nei mesi estivi, ora anticipata nella stagione primaverile. Attendiamo dunque il riscontro dei biologi, sperando davvero che il lavoro dei pescatori non venga minato anche da questa nuova difficoltà.