E' accaduto nella notte tra lunedì e martedì, quando i militari dell'arma, intorno alle tre del mattino, vengono raggiunti da una richiesta di aiuto da parte di una donna che aveva lamentato, qualche istante prima, l'intrusione in casa da parte dell'ex convivente. Secondo il racconto fornito dalla donna ai carabinieri l'uomo, R.F., 41 anni, residente a Caorle, era entrato all'interno dell'abitazione danneggiando mobili, suppellettili, telefonino ed altri oggetti interni. Prima di andarsene l'avrebbe anche aggredita e minacciata, sfogando la sua rabbia. L'incursione nell'immobile era avvenuta a seguito di un mazzo di chiavi che il soggetto avrebbe avuto ancora in sua disponibilità dai tempi in cui conviveva con la compagna.
I carabinieri, giunti sul posto in maniera del tutto tempestiva, sono riusciti ad identificare il soggetto mentre sostava in penombra nelle vicinanze dell'abitazione della donna e dai controlli effettuati sono riusciti ad appurare che si trattava del caorlotto precedentemente descritto dalla richiesta di soccorso. Il 41enne, dallo scorso mese di aprile, era stato sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento ad almeno 500 metri di distanza dalla dimora in questione, nonché dalla sua ex convivente, con l'ulteriore divieto di comunicare con la stessa donna in qualsiasi forma.
La restringente misura era stata disposta dall'Autorità Giudiziaria a seguito di una denuncia presentata dalla donna lo scorso mese di marzo, nella quale venivano riferiti ai carabinieri di Caorle numerosi episodi di stalking consumati a suo danno dall'uomo. Raccolta la testimonianza della donna, terrorizzata ed impaurita, i carabinieri hanno potuto rilevare anche gli ingenti danni presenti in casa, lasciata completamente sottosopra. Al termine dei controlli il 41enne è stato quindi condotto nella caserma della località balneare, dove a seguito di ulteriori accertamenti i carabinieri hanno potuto apprendere come lo stesso, non rispettando le specifiche disposizioni a lui imposte dal Tribunale, avrebbe continuato nei suoi atti persecutori a danno della donna attraverso telefonate, visite e pedinamenti.
Per questo motivo, alla fine, è stato arrestato e processato per direttissima nel pomeriggio di ieri. La donna, seppur continuasse ad essere una sua vittima, non aveva avuto il coraggio di chiedere nuovamente aiuto a seguito dei comportamenti dell'ex convivente. O almeno fino alla notte scorsa, quando al culmine dell'esasperazione ha digitato il 112.