Le altre zone della regione sono attualmente sature, tanto che si stanno cercando soluzioni alternative come le caserme militari e soprattutto le disponibilità dei privati.
E' questa, al momento, la linea su cui si fronteggerà nei prossimi mesi l'emergenza in una delle regioni che più ha contribuito ad affrontare il problema, assieme a Sicilia e Lombardia.
Tornando al veronese, ci sono venti donne a cui è stata data sistemazione a Tregnago, quindi altri trenta stranieri richiedenti protezione internazionale ospitati a Sanguinetto, altri tredici a Verona e otto a Povegliano. Imminente infine l'arrivo di altri profughi a Legnago e Cerea.
Da qui ci saranno nuove aggiunte, visto che il territorio scaligero ha nelle sue disponibilità ancora diverse soluzioni.
