Il flusso di profughi dall'Ucraina è in aumento costante e gli arrivi, in particolare dalle stazioni di Mestre e Verona, sono difficilmente calcolabili in maniera esatta. In Veneto la macchina dei soccorsi è attiva da giorni e a fare il punto della situazione è stato oggi il presidente della Regione Luca Zaia, nella veste di Commissario per l'emergenza. Le persone giunte nelle sette province, alle 9 di questa mattina, sono 3.300 ma in realtà il dato è più alto.
Le presenze negli hub per la prima accoglienza dei profughi in 3 ex-ospedali sono: 56 a Noale (VE), 13 a Valdobbiadene (TV) e 22 a Isola della Scala (VR).
La capienza dell’hub di Noale oggi sarà aumentata visto il numero crescente di arrivi. In settimana è previsto di riattivare l’ex-ospedale di Monselice, Asiago e Zevio. Si sta allestendo Villa Rietti Rota a Motta di Livenza (TV) per intercettare i profughi in arrivo dall’autostrada prima che arrivino a Venezia. Altro centro di accoglienza si sta predisponendo presso l’Istituto Gesner a Ferrara di Monte Baldo (VR) per circa 180 posti. La Regione si sta organizzando per arrivare, entro la settimana, a mettere a disposizione circa 1.500 posti di prima accoglienza.
Sul fronte Covid sono stati effettuati 346 tamponi per un totale di test eseguiti da inizio emergenza su cittadini ucraini pari a 4.769 tamponi . I profughi a cui è stata somministrata almeno una vaccinazione sono 402.
I posti letto messi a disposizione sono al momento 7.650, mentre le donazioni economiche sul conto della Regione hanno superato i 372mila euro.