Le indagini dei militari dell'Arma erano scattate nei giorni scorsi, quando un commerciante di origini bengalesi e titolare di un negozio di articoli elettronici in via Olivi aveva denunciato il furto di un iPhone che si trovava in esposizione nella sua vetrina.
A pochi giorni dal furto, infatti, il negoziante era stato contattato da uno dei due senegalesi, un 26enne con cittadinanza, personaggio tra l’altro già noto alle forze dell'ordine.
Quest’ultimo avrebbe chiesto il riscatto di 100 euro al negoziante per avere indietro lo smartphone, ma il rivenditore non ha ceduto al ricatto, e si è così rivolto ai militari dell’arma.
I carabinieri, poi, attraverso testimonianze e altri accertamenti sono riusciti a identificare i due ladruncoli, e hanno fissato l’appuntamento per la consegna del denaro, alla quale erano ovviamente presenti anche militari in borghese.
Una volta avvenuto il passaggio di mano del contante, quindi, gli agenti hanno bloccato il ricattatore, che ha subito fatto il nome del complice, un altro senegalese di 21 anni, bloccato anche lui poco distante dal luogo della consegna.
Il giovane stava attendendo l'esito dello scambio, ma l’unica cosa che ha ricevuto sono state un paio di manette ai polsi.
Proprio addosso al 21enne infatti è stato trovato lo smartphone trafugato, ed ora i carabinieri stanno allargando l’indagine ad altri casi simili verificatisi di recente.