DIVIETO DI AVVICINAMENTO ALLA VITTIMA: CASO DI STALKING NEL PORDENONESE

Se non rispetterà i divieto di avvicinamento alla vittima, e ai luoghi frequentati dalla stessa, per lui potrebbero aprirsi le porte del carcere.

DIVIETO DI AVVICINAMENTO ALLA VITTIMA: CASO DI STALKING NEL PORDENONESE

Un caso di stalking è stato al centro dell'attività investigativa dei carabinieri della stazione di Prata di Pordenone, che hanno denunciato e poi segnalato alle autorità competenti il comportamento di un 29enne di Brugnera, nullafacente e pluripregiudicato.


La vicenda ha inizio nei primi giorni di dicembre, quando una madre di 30 anni, di professione operaia, si accorge di essere seguita da uno sconosciuto che la cerca sul luogo di lavoro, la pedina nel tragitto al suo impiego e le recapita fiori. L'uomo riesce ad allacciare con la vittima una relazione un contatto che non piace alla 30enne, che fa l'errore di chiamarlo al telefonino per pregargli di smettere di perseguitarla.


Da lì ha inizio un susseguirsi di telefonate, sms ad ogni ora del giorno e della notte al punto da costringerla a cambiare numero. Lo stalker le fa trovare fiori al lavoro.. La donna ha paura, accusa stati d'ansia, teme per l'incolumità sua e quella dei suoi cari. E' costretta persino a cambiare le proprie abitudini di vita. Alla fine decide di rivolgersi ai carabinieri, che convocano l'uomo in caserma e lo denunciano. Ma tutto ciò non serve a placare la condotta.


Il gip del Tribunale di Pordenone ha infine imposto il divieto di avvicinarsi a meno di 300 metri dalla donna, ai suoi luoghi di lavoro e non dovrà cercare contatti telefonici con lei e i suoi familiari. Sperando che tutto ciò possa bastare.