Kosovari i quattro fermati ieri e pronti a farsi esplodere a Venezia, sloveni i tre foreign fighter che hanno vissuto tra il Bellunese e il Pordenonese e che il prossimo 11 aprile compariranno davanti al giudice. E poi l’imbianchino bosniaco partito nel 2014 da Longarone per la Siria portandosi dietro il figlio piccolo e poi morto in battaglia.
Ed è tra Friuli e Veneto che vivevano i tre presunti terroristi fermati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia nel febbraio dello scorso anno. La rotta del terrore, insomma, arriva anche dai Balcani. Intanto le forze dell'ordine si stanno concentrando sui documenti trovati all'interno dell'appartamento veneziano sede del blitz.
All'attenzione documenti e due computer portatili. I tre usavano profili Facebook e Istagram «chiusi» che però al momento non hanno mostrato contenuti significativi anche se erano seguiti da numerosi follower tra i quali spiccano dei foreign fighters e sostenitori dell'Is.