Dal 30 maggio il punto di primo intervento in via Riva dei Bragozzi è attivo nelle 24 ore, con un ulteriore potenziamento di mezzi e personale nel fine settimana, e con personale amministrativo-interprete in grado di effettuare la mediazione linguistica in presenza di utenti stranieri. A fine giugno si aggiungerà anche l'attivazione del servizio di guardia medica e di ambulatori di medicina generale dedicati specificatamente ai turisti. Non sono trascurate inoltre una serie di attività apparentemente “invisibili” ma fondamentali nel garantire le cure di patologie più gravi, e quindi di persone trasferite dal litorale agli ospedali dell'entroterra, come il potenziamento dei pronto soccorso, delle radiologie e delle sale gessi nei presidi ospedalieri di Portogruaro e San Donà di Piave. Parallelamente continuerà la necessità di contenere la diffusione del Covid-19 nelle strutture sanitarie, per il quale la sede di Caorle è stata allineata alle altre sedi aziendali. Su questo ha posto l'accento il direttore del dipartimento di Area Critica dell’Ulss4, Fabio Toffoletto: “Anche al PPI di Caorle gli accessi sono filtrati e separati, mediante il controllo della temperatura corporea, l'igienizzazione delle mani, il controllo dell’idonea copertura di naso e bocca, il mantenimento della distanza sociale. Qualora il personale rilevi sintomi di possibile contagio, la persona verrà separata dalle altre, verrà inviata in un percorso dedicato ed assistita in base alle proprie necessità”.
Alla presentazione hanno partecipato anche il neo direttore del Suem di Venezia, Paolo Rosi, e rappresentanti del comparto turistico: il presidente di Federalberghi Caorle, Loris Brugnerotto, e il rappresentante di Faita- Assocamping, Stefano Scrignoli. “Abbiamo bisogno di dare segnali di sicurezza ai turisti e questa è la strada giusta” ha spiegato Brugnerotto, “Sono servizi da valorizzare e da divulgare ai nostri clienti, affinché sappiano che qui troveranno tutta l’assistenza medica di cui possano aver bisogno” ha aggiunto Scrignoli.