ADDIO AL MAGISTRATO PAVONE: IL CORDOGLIO DEL VENETO


Un servitore dello stato con un profondo senso delle isitituzioni, che per decenni ha combattuto il crimine organizzato senza mai tirarsi indietro. Il Veneto saluta con cordoglio la scomparsa di Francesco Saverio Pavone, il magistrato deceduto ieri all'ospedale dell'Angelo di Mestre. “Francesco Saverio Pavone", ha detto Bruno Pigozzo, vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto " è stato,  ed è,  un esempio per l’impregno profuso come inquirente e poi come procuratore aggiunto a Venezia e capo della Procura a Belluno. Ha vinto tante battaglie, contro nemici formidabili, lasciandoci una eredità straordinaria di coerenza e capacità, ma anche la sua morte, dopo 15 giorni in terapia intensiva per problemi polmonari,  e positivo al Covid-19,  è un monito a noi tutti: i nemici peggiori sono i più subdoli, come  le mafie  che, come un virus invisibile e sottovalutato possono aggredire a morte, senza che nessuno se ne accorga, una società impreparata”.


Tante inchieste in cui Francesco Saverio Pavone fu potagonista, da quelle su Felice Maniero, a quella che lo portò a sgominare la banda dei giostrai con i loro sequestri di persona fino alle ultime indagini sulle ecomafie. Una vita per la legalità.


"Una lezione che non dimenticheremo  – ha detto Pigozzo – Anche a nome dell’'Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza' della Regione del Veneto porgo le più sentite condoglianze ai familiari e l’autentico cordoglio di chi in lui ha visto un pilastro della lotta alle mafie”.