16/08/2014 Archivio

SERRACCHIANI COMPARE NEL NUOVO DOCUMENTARIO DEL REGISTA SPINOTTI

E' stato un onore per me apparire nel nuovo lavoro di Dante Spinotti 'Inchiesta in Carnia': il suggestivo documentario dedicato alla sua terra d'origine oltre che un indubbio valore cinematografico sarà un regalo per tutto il Fvg e uno strumento importante per la valorizzazione della montagna friulana E' stato un onore per me apparire nel nuovo lavoro di Dante Spinotti 'Inchiesta in Carnia': il suggestivo documentario dedicato alla sua terra d'origine oltre che un indubbio valore cinematografico sarà un regalo per tutto il Fvg e uno strumento importante per la valorizzazione della montagna friulana, a cui l'amministrazione regionale si sta dedicando con un piano di interventi che saranno messi a punto a fine autunno negli Stati generali della Montagna". Lo afferma la presidente della Regione Debora Serracchiani, in occasione dell'imminente anteprima mondiale del film diretto da Dante Spinotti e prodotto con la Cineteca del Friuli. Spinotti, carnico di Hollywood, una carriera di successi come direttore della fotografia con due candidature all'Oscar e decine di premi raccolti in giro per il mondo, è "tornato a casa", di nuovo regista per la sua montagna, a distanza di 34 anni da "La Carnia tace". Il documentario sarà trasmesso in prima mondiale, con l'autore, il 22 agosto alle 20.30 al Visionario di Udine. "Inchiesta in Carnia esce in coincidenza con l'apparizione sugli schermi italiani di 'Hercules il guerriero', l'ultima fatica di Spinotti realizzata fra Los Angeles e gli studi cinematografici di Budapest: chissà che non nasca un proficuo gemellaggio fra la regione più cinematografica d'Italia, il Friuli Venezia Giulia, e qualche superproduzione hollywoodiana", commenta Livio Jacob, presidente della Cineteca. Lo scopo di "Inchiesta in Carnia" è la valorizzazione del territorio carnico con un linguaggio da inchiesta, con momenti di poesia cinematografica e di poesia del paesaggio; dalle molte interviste si vuol far emergere carattere, peculiarità, essenza delle persone ascoltate ancora prima delle loro opinioni. Spinotti descrive il paesaggio nelle 4 stagioni, l'architettura come testimonianza di comunità e culture stratificate, ma non nasconde il problema - comune ad altre zone alpine - dell' abbandono, soprattutto dei giovani, e il costante calo della popolazione. Raccogliendo le voci di industriali, agricoltori, commercianti, professionisti, amministratori e gente comune, il documentario disegna una realtà a volte difficile ma con possibilità interessanti. La sfida lanciata è per un recupero della montagna attraverso politiche adeguate e scelte di vita personali in controtendenza dei modelli correnti

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