SINDACATO MEDICI SULLA RIFORMA SANITARIA IN FVG

''Una riforma sanitaria deve nascere con un quadro chiaro della situazione e con un obiettivo chiaro, in questo caso è l'imperativa necessità del risparmio. Il risparmio però non si ottiene necessariamente attraverso rivoluzioni copernicane del sistema, ma introducendo correttivi dell'esistente inseriti in modo graduale per permettere di valutarne l'efficacia". Lo sostiene il Sindacato medici italiani (Smi), a proposito del ddl di riforma del sistema sanitario regionale. ''Una riforma del territorio regionale che non ne delimiti la nuova organizzazione in modo dettagliato e uniforme - commenta la segretaria regionale, Marina Mazzero - rischia di generare confusione anche nell'utenza, e sembra irrealistico proporre un modello di assistenza con caratteristiche profondamente diverse da distretto a distretto. Mentre è precisa la ridefinizione della rete ospedaliera, non lo è affatto l'individuazione degli eventuali nuovi Presìdi territoriali e nemmeno della nuova organizzazione della medicina territoriale. La proposta di legge si limita a elencare ipotetiche nuove modalità di erogazione dell'assistenza primaria senza specificare dove verranno a situarsi e delegando alle Aziende Sanitarie le decisioni in proposito. La preoccupazione è che a un ridimensionamento della rete ospedaliera, con il necessario risparmio, non corrisponda un passaggio di rafforzamento e di investimento, proprio perché le strutture sono ancora da realizzare. Condividiamo con lo spirito della Riforma che il territorio debba essere la sede dove si risolvono le problematiche, ma è necessaria soprattutto la prevenzione - conclude la nota - come strumento per evitare il nascere delle problematiche stesse".