REGNO UNITO, FALLISCE LA SECESSIONE DELLA SCOZIA

Alla fine di una lunga notte di conta e nervosismo, arrivano i risultati finali. Il "no", per Ansa, vince col 55% delle preferenze, il "sì" si ferma al 45%. La Scozia ha dunque scelto di restare all'interno del Regno Unito. Elisabetta II avrebbe accolto con grande sollievo la vittoria del 'no', che ha permesso così di 'salvare' il Regno Unito dalla secessione. Secondo i media britannici, la sovrana, che si trova nella residenza scozzese di Balmoral, non sarebbe rimasta sveglia nella notte per seguire il conteggio dei voti ma i suoi collaboratori venivano costantemente aggiornati sull'andamento degli scrutini. Fonti di Palazzo hanno affermato che Elisabetta ha seguito con grande attenzione tutta la campagna elettorale. Il suo ruolo le impone la totale neutralità in queste vicende politiche anche se la sovrana domenica scorsa aveva ricordato agli scozzesi di ''riflettere molto bene sul loro futuro'': a molti è parso un monito sulle incertezze di una eventuale secessione. Più tardi la regina rilascerà una dichiarazione scritta sul referendum. La festa - per gli unionisti, per i mercati e per le cancellerie europee - può dunque iniziare. Lo spauracchio di un break-up all'interno dell'Unione Europea, prodomo forse di quel 'brexit' - l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue - che da qualche anno aleggia su Bruxelles, è rinviato. Non a caso "sollievo" per la vittoria dei 'no' è stato espresso dal presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. "Lo ammetto, il risultato mi solleva", ha detto in un'intervista alla radio tedesca Deutschlandfunk. David Cameron può dunque rivolgersi alla nazione davanti allo storico portoncino di Downing Street. "E' il tempo per il nostro Regno Unito di andare avanti'', ha detto Cameron. ''La questione ora è stata risolta per una generazione o, come ha detto Salmond, per una vita''. ''Ho appena parlato con Salmond e mi sono congratulato con lui per la campagna combattuta con forza'', ha scritto il premier britannico sul suo profilo Twitter. ''Sono felicissimo che il suo Snp parteciperà ai colloqui per una ulteriore devolution''. ''Rispetteremo le promesse fatte alla Scozia in pieno'', ha quindi dichiarato Cameron che ha parlato di una bozza di legge al riguardo "entro gennaio". ''Gli scozzesi hanno mantenuto unito il nostro Paese formato da quattro nazioni e come milioni di altre persone sono felicissimo'', ha concluso Cameron assicurando che gli scozzesi "avranno più poteri sulla gestione dei loro affari", ma che questo varrà "ugualmente per gli abitanti di Inghilterra, Galles e Irlanda del nord". Cameron, insomma, ha messo subito in chiaro di aver 'ricevuto il messaggio' e Westminster non farà spallucce. Il first minister scozzese, Alex Salmond, dal canto suo ha ammesso la sconfitta alla prime luci del mattino. ''Accettiamo la vittoria del no'', ha detto Salmond parlando a Edimburgo, quando ormai non ci sono più dubbi. ''Riconosciamo la scelta democratica degli scozzesi''. Ringrazia però la Scozia per quel milione e seicentomila voti che ha fatto sopravvivere il sogno. E adesso, incalza, ''si onorino lo promesse. Lo chiedano tutti gli scozzesi''. Bene anche la City di Londra. La sterlina nella notte ha infatti toccato il massimo sull'euro dal luglio 2012 a 78,10 pence. Si è poi stabilizzata a quota 78,40 pence, ma sono attesi nuovi balzi con l'apertura del mercato britannico. La borsa poi parte positiva: l'indice Ftse 100 segna +0,75% a 6.870,41 punti. Che l'incertezza però non fosse limitata alla sola Gran Bretagna lo testimonia la reazione delle borse mondiali. La Borsa di Milano, ad esempio, apre con un balzo dopo l'esito del referendum. L'indice Ftse Mib sale dell'1,10% a 21.374 punti. La Borsa di Tokyo festeggia poi la vittoria del no chiudendo a +1,58%, sfiorando i massimi degli ultimi 7 anni, da novembre 2007. LE REAZIONI - "Il Governo italiano, anche nella veste di presidente di turno dell'Ue, si rallegra del risultato del voto democraticamente espresso dal popolo scozzese". Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi. "L'Ue trarrà sicuro giovamento da un rinnovato impegno del Regno Unito a rafforzare la nostra azione comune". "La valorizzazione delle diversità e delle ricchezze dei nostri territori, non la frammentazione, è la risposta che il popolo scozzese, giustamente fiero della sua storia e tradizioni, consegna a tutti noi". Lo si legge in un messaggio inviato dal presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi al premier britannico David Cameron dopo il risultato del referendum in Scozia. "Il Governo italiano rinnova la sua forte volontà di rendere sempre più stretti i rapporti con il suo Governo sul piano bilaterale, europeo e internazionale". Un voto a favore di una Europa "unita, aperta e più forte". Così il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, commenta la vittoria del fronte unionista al referendum scozzese.