FRIULADRIA. SCARDACCIO LASCIA LA PRESIDENZA

– Il Consiglio di Amministrazione di Banca Popolare FriulAdria, riunitosi oggi a Pordenone, ha preso atto della decisione di Antonio Scardaccio di dimettersi dall’incarico di Presidente e consigliere in anticipo rispetto alla scadenza del mandato fissata per il 2016 ritenendo doveroso, ad avvenuto compimento dei settantacinque anni, lasciare spazio ad energie più giovani. È stato convenuto che le dimissioni avranno effetto dalla nomina del successore già prevista nella prossima riunione consiliare. Il presidente di Cariparma Crédit Agricole Ariberto Fassati, il Ceo del Gruppo Cariparma Crédit Agricole Giampiero Maioli e il direttore generale di FriulAdria Carlo Crosara, unitamente agli altri consiglieri e al Collegio Sindacale, nel rispettare la scelta personale, hanno espresso un sincero apprezzamento per l’importante contributo prestato da Antonio Scardaccio nei tanti anni di attività presso la banca che lo ha visto operare sin dal 1974 in ruoli di crescente responsabilità sino a ricoprire l’incarico di direttore generale, poi di presidente del Collegio Sindacale e, da ultimo, di presidente del Consiglio di Amministrazione. In quest’ultimo ruolo Scardaccio ha rappresentato con competenza e impegno la continuità dei valori e della mission di FriulAdria quale banca del territorio, facendosene ancora una volta interprete e garante. Nato a Sassari il 15 aprile 1939 e pordenonese d’adozione, Scardaccio è approdato nel mondo del credito nel 1960 con l’assunzione alla Banca Nazionale del Lavoro. Nel 1974 viene assunto dalla Banca Popolare di Pordenone, della quale un decennio più tardi diventa vicedirettore generale. Nel 1998 assume la Direzione Generale della banca che, nel frattempo, è entrata a far parte del Gruppo Intesa. Mantiene tale incarico fino al 30 aprile 2003 quando va in quiescenza. Su indicazione di Banca Intesa, viene quindi nominato vicepresidente della Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo e consigliere di amministrazione della Cassa di Risparmio di Rieti. Nel 2007, con l’avvento di Crédit Agricole, è nominato sindaco effettivo di FriulAdria e nel 2010 presidente del Collegio Sindacale, ruolo che ricopre sino al settembre 2012 quando viene cooptato nel Consiglio di Amministrazione diventandone Presidente. “È una scelta personale che avevo annunciato da tempo ai più stretti interlocutori del Gruppo, una scelta di vita. Già alla presa dell’incarico mi ero posto i 75 anni d’età come limite invalicabile – ha dichiarato Antonio Scardaccio – A conclusione di questa mia esperienza sento forte l’orgoglio di aver ricoperto tutti i ruoli di responsabilità in una banca che mi ha permesso di esprimere al meglio le mie caratteristiche umane e professionali, una banca che ho visto crescere e svilupparsi di pari passo con la mia personale maturazione e che rappresenterà sempre una parte fondamentale della mia esistenza. Devo perciò un sentito ringraziamento alle Capogruppo Crédit Agricole e Cariparma per la fiducia accordatami e per avermi considerato il naturale prosecutore di una visione saldamente ancorata al territorio di appartenenza così come è caratteristica fondamentale del modello federale di banche di prossimità adottato da Crédit Agricole. In tal senso è stato costante il mio impegno a contribuire al rafforzamento di questo modello in Friuli Venezia Giulia e in Veneto e potenziare l’immagine di FriulAdria quale istituto attento ai bisogni delle famiglie e delle imprese”. “Ringrazio di cuore anche tutti i colleghi che ho sempre sentito molto vicini e pronti ad agevolare i miei compiti in ogni circostanza – ha detto ancora Scardaccio – Oggi lascio una banca che è molto diversa per dimensioni e organizzazione da quella che mi ha assunto nel 1974, ma che è rimasta fedele al suo passato dal punto di vista dei valori e dell’attenzione alle persone”.