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A PORDENONELEGGE I GRANDI NOMI DELLA LETTERATURA ITALIANA
A PORDENONELEGGE I GRANDI NOMI DELLA LETTERATURA ITALIANA
10/09/2014
Anche quest'anno a pordenonelegge.it ci saranno i grandi nomi della letteratura italiana, con un programma che unisce, attraverso dialoghi avvincenti, la letteratura, la storia e l'attualità. Fra i protagonisti anche i fratelli Carofiglio, Gianrico e Francesco, e le autrici di un altro libro scritto a quattro mani, Milena Agus e Luciana Castellina. Con Francesco Piccolo, si parlerà del libro vincitore dell'ultimo premio Strega. Ci saranno altri due finalisti dello Strega, Antonio Scurati e Francesco Pecoraro, oltre a Tullio Avoledo, Tiziano Scarpa, Elena Stancanelli, Gianni Biondillo, Marco Malvaldi, Veit Heinichen, Mauro Corona (finalista al Campiello), Angela Staude Terzani, Donato Carrisi, Andrea Vitali, Carlo Lucarelli, Roberta de Falco, Francesco Durante, Sandra Petrignani. Pordenonelegge incrocia la storia, la scienza, la filosofia: fra protagonisti anche Ulrich Beck, John D. Barrow, Vito Mancuso, Massimo Cacciari, René Major, Massimo Recalcati, Giulio Giorello, Giacomo Marramao, Etienne Klein, Luciano Canfora in dialogo con Miska Ruggeri e Paolo Mieli in dialogo con Luciano Mecacci. Straordinario il percorso delle "Parole in scena" che esplora i linguaggi contigui e comunicanti fra spettacolo e letteratura con protagonisti come Marco e Remo Anzovino, Alessandro Bergonzoni, Giorgio Diritti, Massimiliano Finazzer Flory, Fabrizio Gifuni, Mauro Covacich con Valeria Golino, Giulio Scarpati, Italo Moscati, Massimo Salvianti, Francesco Piccolo, Tiziano Scarpa con Massimo Giacon, Natalino Balasso e Massimo Cirri, Rocco Familiari e Krzysztof Zanussi. La storia dell'arte sarà al centro di due incontri con altrettanti maestri della critica: Vittorio Sgarbi terrà una lezione sui tesori dell'arte in Triveneto; una Lectio Magistralis anche per Flavio Caroli, che parlerà in anteprima assoluta del suo nuovo saggio sui i rapporti fra arte e psicanalisi, "Anime e volti". Addentrarsi nel nostro tempo sarà davvero interessante: con Beppe Severgnini per un viaggio ironico, affettuoso e preciso in Italia cercando di intuire il momento del nostro Paese, le sue ansie e le sue possibilità. Intorno al libro, da capire, conoscere e preservare, con Gian Arturo Ferrari e Pierluigi Battista. Con Marino Sinibaldi e Giorgio Zanchini si rifletterà invece di cultura, e di una democrazia 2.0 con Fabio Chiusi. Mentre del web, dei social network e delle nuove forme di narcisismo parleranno Loredana Lipperini e Giovanni Arduino. Anche quest'anno il festival proporrà una serie di incontri sul tema dell'economia legata all'etica e all'innovazione. Con Caterina Soffici e Corrado Formigli per un viaggio in Italia, con Ugo Biggeri e Massimo Cirri per riflettere su valori e soldi, e sulle relazioni tra etica e finanza. Ci saranno anche Guido Maria Brera, Giovanni Moro, Gianfelice Rocca in dialogo con Stefano Micelli e Dario Di Vico. "Nomenklatura. Chi comanda davvero in Italia" è la questione di cui dialogheranno Marco Panara, Riccardo Illy e Paolo De Ioanna, coordinati da Paolo Possamai. Aldo Bonomi si interrogherà sulla scomparsa delle intermediazioni fra cittadini e chi gestisce il potere, e uno sguardo irriverente e realistico sulla società sarà al centro degli incontri con Alan Friedman, intervistato da Roberto Papetti, grazie a cui ci si addentrerà negli ultimi vent'anni del nostro Paese. La poesia aprirà una finestra intorno all'Antologia di Spoon River di E.L. Masters, con ospite speciale Maria Grazia Calandrone. - "L'invito a Pordenonelegge, per chi ci segue da sempre e per i neofiti del festival, vale come 'buono' per un tempo di ricreazione collettiva: incontrarsi, ascoltare, confrontare i discorsi e le emozioni, le esperienze che indicano le strade possibili del presente, è un prezioso valore aggiunto". Lo ha affermato il direttore artistico di Pordenonelegge, Gian Mario Villalta, nel corso della presentazione della manifestazione assieme ai curatori Alberto Garlini e Valentina Gasparet, con il presidente della Fondazione Pordenonelegge, Giovanni Pavan, e il direttore Michela Zin. "Valore aggiunto - ha proseguito Villalta - che può sedimentarsi nella mappa personale di ciascuno e contribuire all'orientamento per l'oggi e per il domani. Per questa mappa non c'è navigatore satellitare che possa guidarci con la sua voce petulante: dobbiamo farci bastare l'attenzione, il giudizio, l'esperienza. Quella delle cinque giornate di Pordenone ci accompagnerà, come sempre, anche e soprattutto attraverso la poesia, che alimenta un piccolo festival nel festival più grande, e si conferma momento centrale di Pordenonelegge, quanto è purtroppo marginale nella vita di ogni giorno. Noi, invece, siamo felici di celebrare la poesia a coronamento di un'intensa attività che dura tutto l'anno, e che si affianca ai grandi incontri della letteratura internazionale - ha concluso - nel contesto di una riconoscibile Città della Poesia".