AUMENTANO LE VITTIME SUL LAVORO NEL NORD-EST

Sono state nove le vittime sul lavoro nel mese di luglio a Nordest, sette solo in Veneto. Sale così tragicamente a 51 il numero degli infortuni mortali verificatisi in Triveneto nei primi sette mesi del 2014. A descrivere il fenomeno delle morti bianche a Nordest nei primi sette mesi dell'anno è l'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre sulla base di dati Inail. In Veneto il maggior numero di infortuni mortali (31, erano 24 a fine giugno) da inizio anno, seguito dal Trentino Alto Adige e dal Friuli Venezia Giulia (10). La provincia in cui si rileva il maggior numero di vittime è Venezia (8 decessi), seguita da Treviso e Bolzano (7), da Padova, Verona e Udine (6), da Vicenza, Pordenone e Trento (3), e da Rovigo e Trieste (1). Il settore più a rischio per i lavoratori è quello delle costruzioni (15,7% delle vittime), seguito dalle attività manifatturiere (13,7%), e dai trasporti e magazzinaggi insieme al commercio all'ingrosso e al dettaglio (7,8%). La provincia in cui il rischio di mortalità è più elevato rispetto alla popolazione lavorativa in Triveneto continua ad essere Bolzano (incidenza di 28,5) contro una media nazionale di 19,1 seguita da Udine (27,4), da Venezia (23,8). A livello regionale il dato peggiore continua a giungere dal Trentino Alto Adige con un indice pari a 20,9 (ottavo posto a livello nazionale). Seguono il Friuli Venezia Giulia (20) e il Veneto (14,9 tra le incidenze di mortalità meno elevate del Paese). Sono 4 le donne che hanno perso la vita sul lavoro a Nordest (29 in tutto il Paese). Mentre gli stranieri rimasti coinvolti in infortuni mortali sono stati 8 pari al 15,7% del totale. Oltre il 40% delle vittime aveva un'età compresa tra i 45 e i 54 anni.